Domenica 23 marzo 2025 alle 11.30 e alle 16.30 presso la Sala “Luca Giordano” di Palazzo Medici Riccardi, debutta Opera, Amore - Metaopera in un atto, un viaggio nella storia del melodramma italiano.
Nato da una collaborazione tra il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Teatro e l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, lo spettacolo, primo appuntamento del progetto Maggio Metropolitano 2025, celebra l’opera italiana nel mondo.
Un omaggio alla storia dell’opera italiana, un ponte tra passato e futuro, un invito a riscoprire la bellezza del melodramma in tutte le sue sfumature.
Firenze, 20 marzo 2025 - La Sala “Luca Giordano” di Palazzo Medici Riccardi di Firenze è il prestigioso palcoscenico per le due prime rappresentazioni assolute di Opera, Amore, una nuova opera da camera che esplora e racconta oltre quattro secoli di storia del melodramma italiano.
Il tradizionale triangolo dell’opera lirica, lei-lui-l’altro, in cui l’amore dei primi due personaggi viene contrastato dal terzo, attraversa i grandi capolavori dell’opera, da Monteverdi a Puccini, passando per Pergolesi, Mozart, Paisiello, Cimarosa, Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi, Mascagni e Giordano.
In questo caso gli amanti sono la Musica (il soprano) e l’Amore (il tenore). La loro relazione, che in forme e modalità diverse, fra attrazioni, conflitti e colpi di scena, attraversa l’intera storia dell’opera lirica, è inizialmente avversata dall’Odio (mezzosoprano en travesti, in realtà il Teatro mascherato) che alla fine sarà vinto dalla forza dirompente dell’unione di Musica e Amore, si svelerà e celebrerà, insieme, la loro relazione e sé stesso. Questa semplice vicenda sentimentale viene “raddoppiata” da un gioco di citazioni testuali e musicali.
Ogni “numero” dello spartito fa riferimento a un diverso momento storico nell’evoluzione del melodramma italiano, iniziando da un Prologo, una sorta di “Ouverture vocale” e concludendo con un terzetto che chiude lo spettacolo con la celebrazione dell’Opera, lo spettacolo magico dove tutto è finto e niente è falso.
L’appuntamento - domenica 23 marzo 2025 con doppia recita, la prima alle 11.30 e la seconda alle 16.30 - segna anche l’inizio della IX Edizione del progetto Maggio Metropolitano, un’iniziativa della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, finanziata dalla Città Metropolitana di Firenze, rivolta ai Comuni della Città Metropolitana. Il progetto ha l’obiettivo di mettere in risalto il patrimonio di valori culturali del territorio, intercettare le migliori energie locali e sperimentare nuove forme di partecipazione e collaborazione, potenziando il rapporto tra la cittadinanza metropolitana e il Maggio Musicale Fiorentino, con la consapevolezza che lo sviluppo sociale ed economico di una comunità, piccola o grande che sia, passa anche attraverso la sua crescita culturale. Sono oltre cento gli eventi tra concerti, conferenze e spettacoli per ragazzi che coinvolgono tutte le cinque aree della Città Metropolitana: Chianti, Cintura Fiorentina, Empolese e Valdelsa, Mugello, Valdarno e Valdisieve.
Protagonisti di Opera, Amore Maria Rita Combattelli e Sabrina Sanza che interpretano La Musica; Michele Galbiati e Paolo Nevi vestono i panni dell’Amore; Giulia Alletto e Janetka Hoșco sono Il Teatro (mascherato da Odio); al pianoforte si alternano Carlo Manganaro e Romolo Saccomanni; alla fisarmonica Raffaele Diego Cardone e Francesco Moretti.
“Opera, Amore è un progetto originale che ci consente di portare in tutto il mondo, attraverso la rete degli Istituti italiani di cultura, la bellezza e la ricchezza dell’opera” – dichiara Marco Maria Cerbo, Capo dell’Unità per il Coordinamento degli Istituti Italiani di Cultura della Farnesina – “Lo abbiamo ideato pensando a un pubblico internazionale, a spettatori che conoscono poco l’opera o che desiderano approfondirne la storia e i meccanismi. Siamo orgogliosi di questa collaborazione con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, che ci consente di promuovere la cultura italiana all’estero con una iniziativa dal forte impatto scenico, cognitivo ed emotivo”.
“Con questa produzione” - prosegue Mario Curia, Presidente dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino - “L’Accademia conferma la propria missione di valorizzare e diffondere la tradizione del belcanto, riconosciuta a livello internazionale come espressione di un’eccellenza artistica che unisce musica, teatro, recitazione e messa in scena. Fin dalla sua nascita, l’Accademia ha realizzato progetti di cooperazione con le più prestigiose istituzioni nazionali ed internazionali. Inoltre, il coinvolgimento di Confindustria Firenze come socio fondatore sottolinea il valore strategico della formazione culturale, della crescita e della promozione del patrimonio operistico italiano, con l’obiettivo di tramandare alle nuove generazioni un'eredità di inestimabile valore”.
La musica è di Federico Gon, che ha sottolineato la sua gioia nel prendere parte al progetto: “Sono stato immensamente felice di comporre questa opera, un omaggio alla plurisecolare storia del melodramma. Con questa musica ho cercato di rendere onore a una tradizione che continua a ispirare e a emozionare. È stato un viaggio intenso tra passione, dramma e bellezza, nel segno di un'arte che vive nel tempo. Spero che il pubblico possa percepire la stessa gioia che ho provato nel darle vita”.
La regia di Opera, Amore è affidata a Francesco Micheli, tra gli ideatori del progetto: “Un’occasione a dir poco esaltante, non si può chiedere nulla di meglio in questo difficile e tribolato momento. Ricevere la commissione della Farnesina, grazie all’illuminato pensiero di Marco Cerbo, per celebrare il riconoscimento del canto lirico italiano come patrimonio immateriale dell’Umanità nel mondo da parte dell’UNESCO, tramite le falangi oplitica di bellezza incarnata dagli istituti italiani di cultura sparsi nel globo, è davvero prezioso. È inoltre importante poter lavorare con l’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino, fucina di giovani portentosi talenti, sostanziosa speranza per il futuro dell’arte e della civiltà e altresì celebrare quattro gloriosi secoli di storia del melodramma italiano proprio nella città che è stata culla di questa prodigiosa e miracolosa invenzione”.
Il libretto e la drammaturgia sono curati da Alberto Mattioli: “L’idea è stata quella di scrivere un’opera sull’opera, un’opera lirica al quadrato, che aiutasse chi non la conosce a scoprirla e chi la conosce a riscoprirla. Di conseguenza, il libretto è un libretto di libretti, un puzzle fatto di citazioni, incastri e sovrapposizioni che, nel solito triangolo operistico lei-lui-l’altro, racconta in realtà la storia del nostro melodramma da Monteverdi al Novecento”.
Le scene e i costumi sono di Chiara Taiocchi.