Ispirato a un’antica leggenda nordica e ai ricordi autobiografici di un avventuroso viaggio in nave dalla Prussia a Londra, Der fliegende Holländer (L’Olandese volante) fu composto da Wagner nel 1840 e rappresentato all’Hoftheater di Dresda il 2 gennaio 1843. L’opera può considerarsi anticipatrice dei grandi drammi wagneriani sia per l’impianto musicale, dove, nonostante i numeri chiusi, vi è il ricorso a un corredo di temi reminiscenza che innervano la partitura, sia per la decisa svolta nella direzione del mito. L’Olandese, che si è macchiato del peccato di hybris, avendo imprecato contro Dio, è condannato a vagare senza sosta per i mari fino al giorno del Giudizio; solo l’amore puro e incondizionato di una donna potrà restituirgli la pace e strapparlo al suo tragico destino. L’occasione giunge dall’incontro con Daland, la cui figlia Senta è irrimediabilmente attratta dalla misteriosa figura dell’olandese; sarà lei a porre fine alla maledizione con il suo sacrificio d’amore. Rifiutando una vita di certezze, offerta dal matrimonio con il fidanzato Erik, Senta sceglie l’ignoto e, per seguire l’Olandese e dimostrare la veridicità dei suoi sentimenti, si getta in mare, concludendo l’opera con un finale di morte e trasfigurazione.
La recita di martedì 15 gennaio 2019 sarà dedicata al Maestro Bruno Rigacci.