In occasione dei 150 anni dalla morte di Gioachino Rossini, il Maggio mette in scena uno dei suoi capolavori più apprezzati. «Una volta c’era un re»: è la canzone di Cenerentola, che sogna di sfuggire alle due sorellastre sciocche e importune, e che diventerà realtà sposando il principe don Ramiro. Liberamente ispirata alla fiaba di Charles Perrault, la matrigna è sostituita dallo spassosissimo don Magnifico, intendente dei bicchiere presidente al vendemmiar; Cenerentola non perde la scarpetta, ma è il furbo Alidoro a organizzare la festa che le farà incontrare il principe, inscenando un falso incidente per permettere a lei di essere riconosciuta. Il lieto fine è assicurato, con una punta di malizia, dalla novella sposa che rivolgendosi al patrigno e alle sorellastre canta «sarà mia vendetta il lor perdono».
La Cenerentola, ossia La bontà in trionfoMelodramma giocoso in due atti
Musica di Gioachino Rossini
Libretto di Jacopo Ferretti dalla fiaba di Charles Perrault
Prima rappresentazione: 25 gennaio 1817 al Teatro Valle, Roma