è la nuova opera commissionata dal LXXXII Festival del Maggio Musicale Fiorentino a Vittorio Montalti. Ispirata all'omonimo testo di Carlo M. Cipolla, il lavoro è frutto di un progetto che richiedeva un’attiva condivisione artistica tra compositore, librettista e regista al fine di realizzare un'opera astratta che, prodigiosamente, evocasse negli spettatori il concreto universo della stupidità. I tragicomici effetti di tale dominio sono sotto gli occhi di tutti sin dalla fondazione del mondo, e con essi le derive sociali, economiche e culturali di una umanità che da sempre sottovaluta le potenzialità nocive della stoltezza e della superficialità dei suoi simili.
Ispirato al saggio di Carlo M. Cipolla
Commissione del Maggio Musicale Fiorentino
Prima rappresentazione assoluta
Nuovo allestimento
In collaborazione con Accademia di Belle Arti di Firenze e il Conservatorio di Musica "Luigi Cherubini" di Firenze