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Gustav Mahler Sinfonia n. 2 in do minore per soli, coro e orchestra, Risurrezione - Opera grandiosa e dalla gestazione complessa, la Sinfonia n. 2 in do minore per soprano, contralto, coro e orchestra impegna Mahler per sette anni. Il primo movimento è realizzato nel 1888, i tre movimenti centrali risalgono all’estate del 1893, mentre l’ultimo e imponente movimento è datato 1894. Le cinque macro sezioni in cui è suddivisa la Sinfonia n. 2 nascono dunque separatamente e senza un piano prestabilito, che verrà delineandosi nella mente del compositore in itinere, esplicandosi nella sua interezza solo a posteriori. Se il primo movimento si pone in continuità poetica con il finale della Sinfonia n. 1 collegandosi alla figura dell’eroe, di cui Mahler celebra adesso le esequie, i tre movimenti centrali sono pensati dall’autore come momenti di riflessione sulle esperienze vissute dal defunto. Per il movimento conclusivo Mahler sente invece il bisogno urgente di tornare alla parola ‘redentrice’, capace di sublimare l’idea musicale come già aveva sperimentato Beethoven nella Nona Sinfonia. L’ispirazione giunge da un’esperienza di vita vissuta. Durante i funerali del direttore e collega Hans von Bülow, Mahler ascolta un inno corale sull’ode Die Auferstehung di Klopstock e l’illuminazione è immediata: la sua Seconda Sinfonia si concluderà con un grandioso movimento affidato alla voce umana, con intervento del soprano e del coro. La Resurrezione di Klopstock stabilirà il punto di arrivo del lungo viaggio dalla morte alla rinascita celeste che sostanzia la sua nuova creazione. Come nella Sinfonia n. 1, anche qui i materiali musicali impiegati da Mahler sono numerosi ed eterogenei: il corale costruito sulle note iniziali del Dies Irae unito al ritmo di marcia funebre che cadenza il primo movimento, il Ländler di sapore schubertiano del secondo movimento, i Lieder tratti dall’amata raccolta Des Knaben Wunderhorn - La predica ai pesci di Sant’Antonio da Padova costituisce il tema dello Scherzo, mentre Urlicht è intonato come una tenera cantilena dalla voce contralto nel quarto movimento - e poi ancora suoni di natura, squilli apocalittici e marce che celebrano la resurrezione finale. Passando per il mondo incantato e sognante del Wunderhorn, la Sinfonia n. 2 unisce in un imponente polittico sonoro la morte terrena dell’eroe e la sua rinascita al Giudizio finale, dove la trasfigurazione può essere raggiunta solo attraverso l’esperienza del dolore.
Artisti
Direttore Myung-Whun Chung
Soprano Christiane Karg
Contralto Claudia Huckle
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino Maestro del Coro Lorenzo Fratini