Informiamo il nostro pubblico che nell'ambito delle misure cautelari a tutela della salute e in ottemperanza alle disposizioni ricevute (DPCM 10 aprile 2020 emanato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri) le recite di Otello del 10, 14, 17 e 20 maggio sono rinviate a data da destinarsi. Forniremo, in aggiornamento, ogni altra necessaria informazione e notizia.
Dopo il successo di
Aida Verdi aveva deciso di ritirarsi dalle scene. La vita professionale gli aveva dato tutto: gloria, denaro, fama imperitura. Con
Aida poteva congedarsi dalla fortunata stagione del melodramma ottocentesco; da troppo tempo ormai sentiva il peso di un teatro musicale in crisi che stentava a trovare nuove vie drammaturgiche e formali. Ma l’incontro con lo scapigliato Arrigo Boito riporta il maestro di Busseto sulla via dell’opera. Verdi, come Boito, è desideroso di soluzioni poetiche sperimentali e innovative ed è già proiettato verso l’emancipazione del melodramma dal sistema dei numeri chiusi. L’intesa tra i due nasce poi sotto il segno di Shakespeare, autore che Verdi aveva amato e rincorso per tutta la vita. Primo frutto del fortunato sodalizio è
Otello, che debutta trionfalmente alla Scala di Milano il 5 febbraio 1887. In barba ai suoi ottant’anni suonati, Verdi dimostra una stupefacente capacità di rinnovamento, rivestendo in modo inaspettato e originale i versi di Boito. Abbandonata la sicurezza del numero chiuso per la forma aperta, il compositore dà vita a un flusso melodico mobile e continuo. Con un occhio a Wagner e uno alla tradizione teatrale italiana, Verdi segna così il punto di arrivo della sua eccezionale parabola creativa.
Nuovo allestimento