Ciclo Brahms

Zubin Mehta

  • Biglietti
Programma
Si prega di prendere visione dell'informativa COVID-19 nella gestione dei posti   

Johannes Brahms
Doppio concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra op. 102
Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73
-
Doppio concerto in la minore per violino, violoncello e orchestra op. 102
Il Concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore op. 102 è l’ultima creazione in campo sinfonico di Brahms. La singolare scelta del concerto solistico polistrumentale, genere musicale ormai scomparso dal repertorio ottocentesco, fu dettata dalla ripresa dei rapporti tra Brahms e l’amico violinista Joseph Joachim - a cui il concerto è dedicato - dopo un periodo di freddezza causato da dissapori e incomprensioni. L’amica comune Clara Schumann definì questo lavoro un’opera di riconciliazione e così fu. Dopo la composizione sulle rive del lago di Thun nel 1887, il Concerto debuttò a Colonia nell’ottobre dello stesso anno con Joachim nella veste di violino solista, risaldando così le fila di un rapporto di stima e amicizia che durava da una vita. Nel realizzare quest’opera Brahms utilizzò alcuni materiali abbozzati per quella che avrebbe potuto essere una mai realizzata quinta sinfonia. Per questo motivo il Concerto per violino, violoncello e orchestra si presenta con un’ampia e drammatica portata sinfonica dove poco spazio è lasciato al virtuosismo individuale.

Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73
Era trascorso appena un anno dalla presentazione della Prima Sinfonia quando nell’estate del 1877, sulle sponde del lago di Wörth in Carinzia, vide la luce la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73. La rapidità con cui Brahms attese alla nuova composizione fu sorprendente se paragonata alla lunghissima gestazione, durata quasi un ventennio, che accompagnò la sua prima creatura sinfonica. Se la Prima era stata salutata come ‘decima sinfonia’, alludendo all’eredità beethoveniana di cui Brahms si fa custode e garante, la Seconda fu denominata ‘pastorale’ per il suo carattere prevalentemente lirico e melodico, ma anche ‘viennese’ per l’impiego del ritmo di valzer in due dei quattro movimenti. È un motto di sole tre note, intonato dagli archi gravi a cui rispondono corni, fagotti, flauti e clarinetti, a dare l’attacco all’opera. Potrebbe sembrare un’introduzione ma in realtà è già il tassello fondamentale con cui Brahms, attraverso l’uso sapiente della tecnica di variazione-sviluppo, costruisce il primo tema e da lì l’intero discorso sinfonico. L’Adagio seguente è una pagina di intenso lirismo che accoglie le sonorità cameristiche di fiati e archi al ritmo cullante di berceuse, mentre l’Allegretto grazioso con i suoi due Trii si muove spensierato a passo di danza bucolica. Nell’ultimo movimento, a sancire il collegamento con l’inizio della sinfonia, ecco ricomparire il motto iniziale di tre note che Brahms trasforma con innumerevoli combinazioni ritmico-melodiche nel tripudio generale dell’orchestra.
Artisti
Direttore
Zubin Mehta

Violino
Pinchas Zukerman

Violoncello
Amanda Forsyth

Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

 
Biglietti
Teatro del Maggio
Loading map...
Locandina